Gaffes storiche
Anni ’50, Radio 1. Corrado Mantoni presenta il programma musicale: "E ora, gentili spettatori, trasmettiamo la Cacata delle Walkirie di R. Wagner. Scusate, volevo dire la Cavalcata...".
Corrado non è certo l’unico ad essere passato alla storia per qualche gaffe radio-televisiva. Mike Bongiorno, in questo, è quasi imbattibile. Come al Festival di Sanremo del 1964, quando disse: "Si voteranno stasera altre cinque canzoni. Cinque canzoni ieri sera, cinque canzoni questa sera: fanno appunto dodici". O quando ancora a Sanremo del 1997 doveva premiare i vincitori, i Jalisse, ma non sapeva chi fossero e impiegò qualche secondo a capire che li aveva accanto a sé.
Anche i conduttori dei telegiornali sono spesso vittime di situazioni imbarazzanti, tra servizi "mandati" in onda ma che non appaiono sul video, parole pronunciate al posto di altre. Nel marzo 2001, ad esempio, Enrico Mentana aveva appena dato la notizia che uno spot di Infostrada era stato ritirato per ragioni di opportunità (la scena in cui Fiorello accoltella la modella per sbaglio aveva ricevuto numerose critiche). Mandò quindi in onda la pubblicità... e cosa apparve sullo schermo? Proprio quello spot!
Le gaffe, comunque, sono internazionali.
In Inghilterra, al suo esordio ufficiale da solista, l’ex Spice Girl Victoria Adams si chinò per raccogliere il microfono caduto a terra, mentre la sua voce continuava "magicamente" a fuoriuscire dalle casse. Fino ad allora, nessuno sapeva che la Adams cantava in playback.
Ancora più celebre è stata la performance di suo marito, David Beckham. In occasione del suo compleanno, il calciatore del Manchester United si presentò ai fotografi con una maglietta raffigurante il criminale nazista Adolf Eichmann, regalatagli da un fan statunitense. Lui, ovviamente, non sapeva neppure chi fosse.
Cosa dire poi quando a compiere qualche gaffe sono alte cariche dello stato? Come il presidente della Repubblica Giovanni Leone che, rivolgendosi a Pisa a un manipolo di studenti che lo contestavano, disse: "Fetenti, 'a mmuorte vostra!", esibendosi poi nel classico gesto scaramantico delle corna. Il tutto, ovviamente, immortalato dai fotografi presenti.
O come il presidente brasiliano Cardoso che nel giugno 2001 parlando al congresso nazionale boliviano, si è rivolto per tutto il tempo ai boliviani chiamandoli "peruviani", insistendo sui vantaggi che sarebbero derivati al "popolo peruviano" da un accordo da poco firmato.
Anche i politici italiani di fronte ai microfoni non sono da meno: un politico veneto, in un comizio piovoso, ha toccato con le labbra il microfono, prendendo la scossa e sparando una bestemmia amplificata a migliaia di persone.
Il "presidente" delle gaffe, in ogni caso, è George W. Bush Jr.. Durante la campagna elettorale, prima di una conferenza stampa, ignaro che il microfono fosse acceso, si rivolse al suo vice Dick Cheney dicendo: "Ecco Adam Clyner, il più str... dei giornalisti del New York Times".
In un’altra occasione, durante un’intervista con la rivista Glamour, a una domanda sui "talebani" fece scena muta, facendo capire di non sapere chi fossero. Aiutato dalla giornalista, esclamò: "Oh, credevo che tu parlassi di un complesso rock! I Talebani dell'Afghanistan, certo! Repressivi!".
Sempre durante la campagna presidenziale, poi, Bush definì 'kosovariani' gli abitanti del Kosovo, scambiò Slovacchia per Slovenia, diede ai greci dei "greciani" (forse ispirato dalla marca di una tintura per capelli per uomo molto conosciuta negli Stati Uniti, la Grecian Formula) e a una rete tv di Boston non seppe dire il nome del presidente della Cecenia e del generale che aveva poco prima preso il potere in Pakistan.
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